- Autore: Roberto Fustini
- Data: 2023
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Federico viene trasferito in un piccolo paese della provincia bolognese. È l’impiegato perfetto, preparato e sicuro. Bravo nel proprio lavoro al Municipio, acuto nell’analizzare i colleghi e scoprire i loro lati più oscuri. Determinato nell’indirizzare la mano della giustizia, foss’anche questa l’implacabile lama della ghigliottina.
Marilena sembrò materializzarsi dal nulla, fu in tutto e per tutto una vera apparizione. Il corpo stretto dalla divisa, il volto truccato con sobria eleganza. Sfoggiava due perle nere ai lobi e un paio di anelli così massicci da sembrare pietre che imprigionavano le sue dita in perenne movimento.
«Finalmente ci conosciamo, Ceresi»
«Mi chiami pure Federico»
«Molto bene» commentò dopo averlo letteralmente scannerizzato da capo a piedi, solo qualche indugio qua e là «Come si trova, allora, lontano dal suo paese?»
«Credo di essermi già ambientato piuttosto bene» rispose lui, per nulla intimidito dall’atteggiamento impudente della donna «In fondo non è così diverso da dove vivevo prima. Le dinamiche mi sono familiari»
«Parla del suo ex posto di lavoro oppure dei rapporti sociali che si è lasciato alle spalle?»
«Non avevo parenti a meno di qualche centinaio di chilometri. Per il resto le mie amicizie erano soprattutto all’interno di gruppi che organizzano viaggi o sessioni sportive in giro per l’Italia. Persone con le quali posso rivedermi in qualsiasi momento»
«È sposato? Fidanzato?» lo incalzò lei.
Federico aveva sempre avuto relazioni saltuarie e non troppo durature, proprio per questo aveva in faretra una serie di frecce variamente seduttive.
«Attualmente non ho niente del genere in programma. In ogni caso non lo escludo. Sa, cambiare il luogo in cui si vive permette di incontrare persone nuove. Potrebbero prospettarsi inedite possibilità»
«Immagino» commentò lei, allusiva. Dopo un breve silenzio, lui le si avvicinò fin quasi a toccarla e le soffiò un filo di voce bassa.
«Posso fare con lei, allora?»
Sulle guance della donna ci fu un fiorire di porpora, lieve, fugace, poi espirò secca e tornò a un piglio più marziale «Sì. Certo. Si accomodi a quella scrivania, le porto i formulari»
Mentre compilava gli spazi che richiedevano i suoi dati, Federico valutava Marilena. Certi suoi tratti, le sfumature nel suo comportamento. Quella sua rigidità celava una donna ben più complessa, molto passionale e determinata. Esprimeva una risolutezza maschile, volta ad affermare una sua indipendenza. Magari aveva vissuto un’adolescenza particolare che aveva portato a questo, oppure era una ben precisa prospettiva del suo futuro a muoverla, gli obiettivi che si era proposta di raggiungere.
La personalità di Marilena si era definita nel periodo in cui, ventenne, aveva frequentato un giro di coetanee dalle abitudini a dir poco libertine. All’interno di quel gruppo aveva intrecciato amicizie, aveva vissuto almeno due relazioni importanti. Quando si era messa insieme a Gianfranco, dopo anni di superficiale amicizia, aveva già optato per uno stile di vita più quieto. In fondo si sentiva serenamente bisessuale, e questo le consentiva di darsi anche agli uomini pur affrontandoli con la propria affascinante durezza. Era una mescolanza di dettagli contrastanti che trasudava carnalità, che nell’intimo la faceva diventare una vera tigre.
«Ho finito» ruppe il silenzio Federico. Lei aveva il mento appoggiato sui pugni, i gomiti sulla scrivania, lo sguardo assente. Lo degnò di un’occhiata.
«Li dia pure a me. Questi invece sono i fogli che deve portare all’Anagrafe. A suo comodo»
«Ci andrò subito. Preferisco concludere tutto nella mattinata»
«Ora, se non le dispiace, avrei un po’ da fare»
«Tolgo il disturbo» fece lui «È stato un piacere conoscerla, Marilena»
Lei volse lo sguardo altrove. I suoi occhi erano di nuovo attenti, vivaci, ma sotto l’influsso del fascino di Federico. Egli ne era del tutto consapevole, altresì capiva che Marilena non si voleva esporre. Ciò che non è facile combattere, se lasciato libero di manifestarsi, denuda la propria vulnerabilità. Quella donna era tenacemente calata nel proprio personaggio. Corazzata nei rapporti interpersonali, si era abituata a tenere testa a chiunque incontrasse sulla propria strada. Il possibile fallimento andava evitato.