- Autore: Roberto Fustini
- Data: 2024
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Imke e Venus svelano ai loro vicini di casa come si vive sul loro pianeta natale Tau Ceti E. Per i terrestri è un’illuminazione, li spinge a riflettere su certe differenze rispetto alla Terra. È per questo che le cetane vengono contattate dal Sybil, l’organo preposto al controllo sulle razze esoplanetarie? Cosa nascondono i criptici suggerimenti di Farah, l’androide Pure Metal che le contatta per comunicare la laconica chiusura dell’indagine su di loro?
Rhonda Carvalho, showgirl dai mille volti, è stata uccisa nel suo appartamento nel quartiere Coppedè, a Roma. La Kommissar Liza Artrusi si rivolge ai colleghi del dipartimento del Gazometro, il fatto che la vittima sia stata agganciata in un locale di Testaccio non è l’unico motivo. Il serial killer ha colpito di nuovo.
In un solo giorno Sharon vede le sue amiche, incappa nell’insolito fenomeno dei Remorti e poi fa la conoscenza di Xox, un glieseno che sulla Terra ne sa più dei terrestri stessi. È grazie a lui che riesce a ottenere maggiori informazioni sugli Orceri, un gruppo rivoluzionario clandestino, e, infine, a cercare di intessere contatti sempre più importanti. Tanto è Sharon proiettata in avanti quanto Haiku invece viaggia nel proprio passato grazie al Wormhole Emozionale. Si incontreranno di nuovo?
A Gordon si è aperta la mente, da quando frequenta Meredith vede le cose diversamente. Anche Titan, il suo compagno androide, ha fatto un incontro insolito: ha passato del tempo con la Pure Metal Suvi. In seguito entrambi hanno fatto discorsi mai affrontati prima. È stato tutto più chiaro, poi, durante la visita a Lumen, un glieseno che vive sul lago di Vico. Spesso dalle emozioni nascono le decisioni.
«La serata viene inaugurata da Rina S, una famosa rockstar androide»
Dopo di lei, il primo a calcare la scena è un tizio muscoloso e imponente. Ha degli stivali di pelle e calzoncini che gli scoprono le cosce poderose, un cappuccio nero sulla testa. Fa una specie di danza macabra che ricorda certi scontri mitologici, mima lotte tra umani e semidei che appaiono come ologrammi dai connotati ambigui. La musica lo segue e lo anticipa, lui gronda lucentezza e trasuda una virilità inebriante. Gli sguardi di tutti sono calamitati dalla scena.
Nel momento in cui estrae un’ascia, fa il suo ingresso un gruppetto di condannati. I robot sono stati realizzati in maniera perfetta, tanto che Svea non riesce a trattenere un brivido. In particolar modo quando l’ascia viene calata sul primo di loro. La testa cade al suolo esplodendo in effetti pirotecnici e multisensoriali. Applausi, mormorii di approvazione.
Bart cerca di non perdere di vista Vathek – il quale è rimasto immobile – ma il numero successivo lo prende letteralmente al lazo e lo lascia a bocca aperta. Il palco viene raggiunto, o per meglio dire sorvolato, da una piccola nuvola dai riflessi perlacei. Questa comincia a fluttuare leggera, poi, all’improvviso, dai ciuffi opalescenti emerge una donna dalle forme generose, pregna di una purezza eterea. L’abito bianco è pudico ma colmo di insinuazioni, lo sguardo dispensa un candore che da fresco si fa via via più stagnante, affannoso.
È allora che la showgirl aumenta il ritmo della propria danza sinuosa, la trasforma in gesti caricaturali nella lenta distruzione del proprio abito. Lo strappo di alcuni brandelli si accompagna a un mutamento nelle sue espressioni. Gli occhi diventano sfrontati, i gesti oltraggiosi, il languore lascia il posto alla violenza. A poco a poco la carnagione lattea si trasforma. Solo in quel momento essa palesa la sua natura androide.
Sulla sua pelle fioriscono uno dopo l’altro piccoli strappi dai quali affiorano denti sporchi di sangue. Un fenomeno che le si diffonde in tutto il corpo, e che lei non esita a mostrare nella sua interezza e nudità a un pubblico coinvolto. La musica fa rabbrividire, è bassa, insistente, lacerata da uno stridore suadente. Ora la ballerina di burlesque è stesa al suolo, piegata in maniera innaturale ma plastica, mette in mostra i propri genitali ugualmente circondati da denti insanguinati. In un ballo che le scuote la schiena e il bacino l’artista si fonde con il ritmo ossessivo, tribale, e poi inizia a risucchiare il gas della nuvola come un potente aspirapolvere.
Il vapore si addensa e finisce per convogliare in un’unica sagoma tubulare di fumo, una miniatura di gas interstellari dai luccichii cangianti. Dopodiché viene attirato al centro del suo bacino e penetra in lei provocandole un evidente piacere. Una volta completata la disintegrazione della nuvola, la showgirl compie un balzo felino e finisce a quattro zampe. Esce, poi, gattonando dal palco.
Joost si asciuga il sudore e scambia uno sguardo ammirato con gli altri due. Bart è riuscito a distaccarsi solo a fatica dall’ultima ipnotica esibizione, è tornato su Djorkoh e sulle persone intorno a lui, fra le quali distingue pian piano anche alcuni cetani e proximini. Il falso Vathek è invece tutto preso dallo spettacolo.
«È il momento della Carvalho» annuncia Svea attirando la loro attenzione.
Rhonda ha l’aspetto che già hanno conosciuto con la ricostruzione dello Scanner psicofisico tramite i residui di Xcream. Deve aver adottato la sua mise poco prima nel camerino dell’Eluvium o altrove, dato che era uscita di casa per così dire in borghese. Hanno finalmente la possibilità di vedere l’intero costume di scena: è una dominatrice con tacchi a spillo e stivali a mezza coscia, una frusta che non esita a utilizzare su androidi maschio schiavizzati e brutalizzati.
Anche lei ottiene un discreto riscontro dal pubblico.
«Svea, forse dovremmo andare con l’avanzamento veloce per vedere cosa succede dopo» fa Bart.
«Aspetta, voglio che vediate ancora qualcos’altro»
L’ultimo numero della serata viene introdotto dalla presenza di un grande guscio, sfaccettato e cangiante, al centro della scena. La musica riproduce un concerto di musica classica le cui note arrivano trasfigurate dalle vibrazioni che si percepiscono in fondo al mare. L’oscillazione dei suoni viene spezzata dai movimenti di quell’aggregato di carapace. I vari segmenti si disarticolano dal corpo, se ne distaccano chele di varie dimensioni, infine il blocco centrale si apre completamente mostrando la polpa chiara della donna-granchio.
Il corpo imprigionato in quell’armatura purtuttavia snodata è decorato da innumerevoli tatuaggi che riproducono la struttura da crostaceo ibrido. Ha due piccole antenne con in cima il simulacro di occhi lucidi e neri. Agita le chele e sfodera denti importanti, si produce in una danza di arti stridenti.